Carmelo Salemi
cantautore e polistrumentista sicilianoano, specializzato nel Friscalettu, il flauto a becco di canna degli antichi pastori greci, che egli stesso costruisce artigianalmente. Il suono, che fuoriesce da questo flauto, rappresenta un mondo interiore fatto di semplicità, un’anima autentica di una cultura agro-pastorale tramandata oralmente. Un gemito che nasce dalla terra, una vibrazione dal sapore arcaico, un soffio che arriva da lontano e percorre circa 3.000 anni di storia. Il padre, figlio di un mezzadro di Sortino, gli regala il primo flauto di canna all’età di 6 anni innescando inaspettatamente un amore a prima vista fra Carmelo e questo strumento. Apprende da lui le antiche tecniche di costruzione agropastorali e da quel momento non se ne separa più. All’età di 8 anni inizia a fare parte di vari gruppi folk e si esibisce in varie piazze siciliane.
Dopo questo contatto con la musica di tradizione orale sente l’esigenza di studiare musica. Inizia così un periodo alla scoperta di vari linguaggi sonori: sassofono, pianoforte e chitarra. Nel 1991 si diploma in clarinetto presso il Liceo Musicale “Vincenzo Bellini” di Catania.
L’incontro con Rosa Balistreri però gli riconferma interiormente la strada musicale da seguire, durante un inaspettato duetto con la cantante siciliana qualche anno prima della sua scomparsa. Partecipa al laboratorio “I viaggi di Gulliver” sotto la direzione artistica di Angelo Branduardi. Nel 2002 l’etichetta piemontese FolkClub/Ethnosuoni pubblica il suo primo album dal titolo HYBLA e si esibisce al FIMU Festival di Belfort (Francia). Nel 2003 alcuni suoi brani vengono selezionati per la pubblicazione in alcune compilation in Francia e in Spagna portandolo sul palco di alcuni festival in Francia ed in Belgio. Nel settembre 2005 escono altri due brani in un’altra compilation prodotta dalla etichetta inglese ARC MUSIC, e contemporaneamente viene pubblicato il suo secondo album dal titolo A SUD DELL’ANIMA (FolkClub/Ethnosuoni). Suona alla dodicesima edizione del Premio Internazionale “RAGUSANI NEL MONDO” con la presenza di Susan Sarandon (diva del cinema americano) e Franco Di Mare (giornalista RAI). Nell’ottobre del 2006 suona al festival internazionale “CAP SUD” a Mons (Belgio) e viene intervistato dalla RTBF (rete televisiva nazionale belga). Nel novembre 2006 due suoi brani vengono inseriti nella storica compilation Antologia della musica siciliana prodotta dall’etichetta DEJA VU. Dal 2006 al 2007 conduce un workshop ed una serie di concerti dal titolo “friscalettu e canto popolare” per conto della Regione Siciliana (Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Siracusa) tra Sicilia e nord Italia. Presenta il videoclip ’N CUCCU alla X edizione “Festival del Cinema di Frontiera” di Marzamemi e due suoi brani vengono inseriti nella compilation SUD prodotta dall’etichetta IWM (Italian World Music). Nel 2011 crea il progetto TARABBALLÀ nato dall’incontro con vari musicisti provenienti da diversi generi musicali fino alla produzione di un nuovo disco dal titolo “LE DANZE DI SYRAKA” (Edizioni Musicali FolckClub Ethnosuoni), una ricca miscela esplosiva di ritmi e suoni legati al Bacino del Mediterraneo.
Nel settembre del 2013 tiene un workshop sul friscalettu e si esibisce al Cross World Music Festival di Varsavia (Polonia) con musicisti provenienti da ben quattro continenti.
Il concerto è una ricca presenza ritmica sull’uso dei suoni della nostra terra, mescolata con l’acustica di strumenti che rievocano il fascino e il mistero dei popoli che si affacciano sul Bacino del Mediterraneo.
Il primo obiettivo del progetto è quello di utilizzare gli antichi suoni del nostro territorio come immagine di un popolo, avamposto di una cultura che grazie all’oralità e al suono, che nasce dalle radici proprie della terra, diviene esclusiva.
Il secondo obiettivo, è quello di portare questo progetto musicale, là dove trova la location ideale, dove il passato vive e si prostra ancora oggi. In quei luoghi dove i nostri padri vissero la storia e ne furono artefici, dove i resti di straordinarie civiltà si ergono, ancora oggi. Là dove il passato e il presente trova la sua corrispondenza propria.